venerdì 7 dicembre 2018

Dove abita Dio


GIOVANNI FRANCESCO BARBIERI IL GUERCINO, Annunciazione, Pieve di Cento (BO)

Immacolata Concezione di Maria
Gen 3, 9-15.20
Sl 97
Ef 1,3-6.11-12
Lc 1,26-38

Una festa che sta molto a cuore ai cristiani, la festa dell'Immacolata. Forse perché è la festa della speranza: ci sentiamo figli di una donna trasparente della bellezza di un Dio altrimenti così invisibile! E se chiamare Maria con il titolo di Immacolata potrebbe farcela sentire... troppo alta... irraggiungibile... in qualche modo sentiamo che in lei è scritta, come in ogni madre, anche la nostra fisionomia. Scrive infatti Paolo ai cristiani di Efeso che tutti, come lei, siamo stati scelti da Dio, in Cristo, per essere santi e immacolati nell'amore. 
"Sii felice, perché sei amata da Dio, sei piena di Dio": è il saluto dell'angelo alla fanciulla di Nazaret, sposa di Giuseppe. Un saluto che è un annuncio straordinario. E lei si chiede che senso abbia, perché, nei profeti, quella parola è rivolta da Dio a Gerusalemme, la città santa, la città dove Egli ha la sua dimora, il suo tempio.
E chi è lei per ricevere un saluto così?
E' l'amata da Dio. A lui non basta più un tempio di pietre, pur bellissime. Vuole un tempio di carne e sangue. Vuole un tempio vivo. Perché l'Invisibile, offrendo suo Figlio a Maria, vuole farsi finalmente vedere da quell'umanità che ama e desidera come sposa.
E lei davvero è come la città santa: in lei tutti siamo amati e sposati da quel Dio che è la fonte dell'amore. Ed è l'amore ricevuto e ridonato che vince ogni difetto, ogni limite, ogni peccato. L'amore rende immacolati. E felici.
Maria è invitata ad essere felice, perché Dio è con lei e la ama. Il desiderio profondo, radicale, di tutti, è la felicità. E' la nostra vera vocazione. Eppure ci sfugge sempre la felicità, ovunque la cerchiamo, per quanti sforzi facciamo. Ma può essere solo opera nostra la felicità? La tribolazione, l'incertezza, il dolore sembrano i compagni più fedeli. E sono stati i compagni fedeli anche della vita di Maria, nonostante il saluto dell'angelo.
E' un'illusione il Vangelo? Un'illusione la parola dell'angelo?
Una pia fuga dalla realtà la festa dell'Immacolata?
Maria, nella sua vita di sposa di Giuseppe, di madre di un bambino che proprio non sembra Dio, di cittadina sottoposta alle esigenze della legge, di innocente perseguitata e migrante con la sua famiglia, di casalinga, vedova, donna sola, madre di un condannato alla croce, anche quando non comprende  ciò che accade, è donna della fede. Donna che ascolta la Parola di Dio. E dunque sa che Dio è con lei, che è amata da Dio. E da Dio lei attende un senso, anche quando nella notte la pietra chiude il sepolcro. E scopre che l'amore vince ogni morte. L'amore che è Dio e può abitare in noi.


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