mercoledì 10 febbraio 2016

Grazie, farisei!


IVAN NICOLAEVIC KRAMSKOJ, Cristo nel deserto, 1872


Mercoledì delle ceneri
Gl 2,12-18
2Cor5,20-6,2
Mt 6,1-6.16-18

Sono la nostra fortuna, i farisei, o… la nostra salvezza!
Noi che conosciamo Dio e sappiamo il Vangelo, sappiamo che i farisei sono gli ipocriti, i falsi, e quindi quando Gesù denuncia le varie forme di ipocrisia e di potere – che è la più alta ipocrisia – sappiamo che lo sta dicendo ai farisei. Erano una categoria di persone del tempo di Gesù. Insomma la presenza di questa categoria ci permette di scansare, di rendere innocue quelle pagine di Vangelo dove Gesù parla e rimprovera la loro falsità, la loro spettacolarizzazione delle pratiche religiose. Grazie, farisei. Se non ci foste stati voi… ma Gesù forse non avrebbe avuto motivo di fare certi rimproveri…  Quindi: pagine inutili per noi certe pagine del Vangelo?
Come quella di oggi, in cui Gesù mette in guardia di non fare gli ipocriti con i digiuni, le preghiere…
Infatti abbiamo deciso che il digiuno importante non è quello del cibo: è quello che Gesù ha fatto per quaranta giorni, ma noi abbiamo capito che sono altri i digiuni che valgono; quello del cibo non serve a niente, infatti è quello che non facciamo: a che serve rinunciare oggi alla pizza, alla sfogliatella, ai pranzi e alle cene, alle innumerevoli merende di grandi e piccoli? Quello che vale è il cuore!
E così anche le preghiere: non bisogna farsi vedere, basta pregare nel cuore; e poi se sto vicino a un malato (se, appunto) quello vale di più della preghiera, della messa, della confessione….  dell’ascolto della Parola. Importante è fare il proprio dovere, preoccuparsi dei figli… Quello che vale è il cuore!
Anche con le elemosine non bisogna essere ipocriti, dice Gesù. Ma, in fondo, se un altro vede e sa che faccio opere di carità, sto dando testimonianza, e la testimonianza è importante. Non è importante che gli altri si accorgano che sono credente da come parlo e da come prego e da come vivo la carità. Bisogna tacere, le parole non servono, ma far vedere e sapere che faccio attività caritative, quella è testimonianza…

Gesù dice a voi, farisei, che siete stati capaci di distorcere la Parola di Dio per far valere le vostre interpretazioni e tradizioni, che avete scambiato il servizio con la brama di potere, la pratica della fede con l’anestesia delle coscienze, la preghiera e le celebrazioni con vuoti spettacoli teatrali, la carità con ... Siete voi che pregavate con le labbra, ma il vostro cuore era lontano da Dio e dai fratelli, la vostra preghiera era lontana dalla giustizia e dall'amore ai più deboli, e lo dicevano già i profeti molto prima di Gesù.

Noi, invece, sappiamo come bisogna essere cristiani, discepoli di Gesù.
E oggi, mercoledì delle ceneri, quando il Signore vorrebbe spingerci a dare termine al carnevale, la festa delle maschere, che il Vangelo in greco chiama “ipocriti”, oggi ascoltiamo:
«Gesù disse ai suoi discepoli: “Non siate simili agli ipocriti…..”

Se non ci lasciamo smascherare dalla tua Parola, Gesù, né il cuore né la vita sapranno chi sei tu e chi siamo noi. Né in noi stessi, è negli altri ti troveremo.  E le ceneri sul capo saranno scaramanzia.


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