IVAN NICOLAEVIC KRAMSKOJ, Cristo nel deserto, 1872
Mercoledì delle ceneri
Gl 2,12-18
2Cor5,20-6,2
Mt 6,1-6.16-18
Sono la nostra fortuna, i farisei, o… la nostra salvezza!
Noi che conosciamo Dio e sappiamo il Vangelo, sappiamo che i
farisei sono gli ipocriti, i falsi, e quindi quando Gesù denuncia le varie
forme di ipocrisia e di potere – che è la più alta ipocrisia – sappiamo che lo
sta dicendo ai farisei. Erano una categoria di persone del tempo di Gesù.
Insomma la presenza di questa categoria ci permette di scansare, di rendere
innocue quelle pagine di Vangelo dove Gesù parla e rimprovera la loro falsità,
la loro spettacolarizzazione delle pratiche religiose. Grazie, farisei. Se non
ci foste stati voi… ma Gesù forse non avrebbe avuto motivo di fare certi
rimproveri… Quindi: pagine inutili per
noi certe pagine del Vangelo?
Come quella di oggi, in cui Gesù mette in guardia di non fare
gli ipocriti con i digiuni, le preghiere…
Infatti abbiamo deciso che il digiuno importante non è
quello del cibo: è quello che Gesù ha fatto per quaranta giorni, ma noi abbiamo
capito che sono altri i digiuni che valgono; quello del cibo non serve a
niente, infatti è quello che non facciamo: a che serve rinunciare oggi alla
pizza, alla sfogliatella, ai pranzi e alle cene, alle innumerevoli merende di
grandi e piccoli? Quello che vale è il cuore!
E così anche le preghiere: non bisogna farsi vedere, basta
pregare nel cuore; e poi se sto vicino a un malato (se, appunto) quello vale di
più della preghiera, della messa, della confessione…. dell’ascolto della Parola. Importante è fare
il proprio dovere, preoccuparsi dei figli… Quello che vale è il cuore!
Anche con le elemosine non bisogna essere ipocriti, dice
Gesù. Ma, in fondo, se un altro vede e sa che faccio opere di carità, sto dando
testimonianza, e la testimonianza è importante. Non è importante che gli altri
si accorgano che sono credente da come parlo e da come prego e da come vivo la
carità. Bisogna tacere, le parole non servono, ma far vedere e sapere che
faccio attività caritative, quella è testimonianza…
Gesù dice a voi, farisei, che siete stati capaci di distorcere
la Parola di Dio per far valere le vostre interpretazioni e tradizioni, che
avete scambiato il servizio con la brama di potere, la pratica della fede con l’anestesia
delle coscienze, la preghiera e le celebrazioni con vuoti spettacoli teatrali,
la carità con ... Siete voi che pregavate con le labbra, ma il vostro cuore era
lontano da Dio e dai fratelli, la vostra preghiera era lontana dalla giustizia e dall'amore ai più deboli, e lo dicevano già i profeti molto prima di Gesù.
Noi, invece, sappiamo come bisogna essere cristiani,
discepoli di Gesù.
E oggi, mercoledì delle ceneri, quando il Signore vorrebbe
spingerci a dare termine al carnevale, la festa delle maschere, che il Vangelo
in greco chiama “ipocriti”, oggi ascoltiamo:
«Gesù disse ai suoi
discepoli: “Non siate simili agli ipocriti…..”
Se non ci lasciamo
smascherare dalla tua Parola, Gesù, né il cuore né la vita sapranno chi sei tu
e chi siamo noi. Né in noi stessi, è negli
altri ti troveremo. E le ceneri sul capo
saranno scaramanzia.
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