Ger 38,4-6.8-10
Sal 40
Eb 12,1-4
Lc 12, 49-53
Ci infastidisce questa pagina di Vangelo… Siamo in vacanza, o almeno in cerca di un po’
di relax, dalle tensioni, dallo stress di tutto l’anno, dalle fatiche, dai
contrasti, dalla corsa ad ottenere di più: la carriera… il successo… i riconoscimenti…
E già da alcune settimane, proprio in estate, in tempo di
vacanze, Gesù si mostra nel suo volto meno attraente, anzi… indiscreto…
fastidioso… Ma che vuole? Non capisce – almeno Lui – che abbiamo bisogno di
riposo, di comprensione, di carezze, di misericordia, di tranquillità?
Ci si mette, in questi giorni, anche il Papa, che prima
invita a pranzo i rifugiati, quasi tutti musulmani che ha ospitato in Vaticano,
poi va a trovare le donne uscite dalla schiavitù della prostituzione e chiede
perdono a nome dei cristiani! Ma anche questo ce l’ha con noi? In fondo la
prostituzione è il lavoro più antico del mondo! Anche il Papa ha deciso di
infastidirci la vacanza, lui che non va in vacanza.
E se le parole di Gesù, oggi, fossero proprio antistress?
Come quelle delle domeniche scorse. La Parola di Dio, che Gesù è venuto a far
piovere abbondantemente sulle nostre ferite da stress… o da peccato, davvero –
sempre – è tisana rilassante che dà pace, crema antirughe che rinnova la
giovinezza del cuore.
Se la sentiamo, ci infastidisce. Se la ascoltiamo ci
comunica la stessa passione del suo cuore. E la passione è vita. Si è vivi solo
se si è disposti a patire per una vita più alta, più vera, piena. Una vita più.
La passione che egli porta nel cuore e nelle sue scelte di
vita è fuoco: fuoco che distrugge le sterpaglie che impediscono il passo e la
crescita, la zavorra che stanca, l’egoismo che chiude le porte, le paure che
soffocano, gli interessi personali che rendono malati e assetati e affamati, in
un eterno supplizio di Tantalo; eppure tutto questo è ciò che noi rincorriamo,
perché ci fanno credere che siano la nostra felicità.
La passione di Gesù è fuoco che purifica, che apre la strada
e illumina, guida, riscalda, amalgama, trasforma, dà energia. Cosa sarebbe la
vita umana senza il fuoco?
La passione di Gesù è il suo battesimo, cioè il dono della
sua vita a noi. Egli arde dal desiderio di immergersi fino alla morte nella
nostra vita di malati di peccato. Sì, arde dal desiderio di morire con noi e
per noi, per donarci la sua vita piena, appassionata, donata, condivisa. Una
vita che si espande come il fuoco al vento dello Spirito. Una vita che vuole
raggiungere tutti quelli che mancano di vita, di gioia, di amore: vuole
raggiungere tutti gli “scartati” dalla vita. Ci siamo anche noi tra questi, o
noi siamo quelli che scartano?
E anche oggi Gesù attende che scegliamo: non per domani, non
per dopodomani; per oggi; domani ci chiederà di rinnovare la scelta. Si tratta
di scegliere di lasciarci incendiare, di lasciarci purificare dalla sua Spada,
che è la sua Parola, di lasciarci immergere nel suo battesimo che è il suo “morire
per amore”. Si tratta di scegliere di “vivere oggi, con cuore rinnovato, il
nostro battesimo”. Si tratta di lasciarci conquistare dalla NOVITÀ che è Gesù,
oggi, nella storia che viviamo. È ciò che il Papa ci ripete con i gesti e le
parole. È per questa NOVITÀ DISTURBANTE, che richiede quotidiana conversione,
che il Papa si ritrova perseguitato in casa sua, cioè nella Chiesa. Sono i
padri e le madri, i suoceri, che non riescono ad aprire il cuore alla NOVITÀ ETERNA
che è Gesù e restano al passato, a ciò che abbiamo sempre fatto: il Papa si
inginocchi davanti all’Eucaristia, dica il rosario e combatta i musulmani e
allontani le coppie irregolari.
E noi ci terremo il nostro egoismo stressante, che ci fa
sentire bravi e buoni cristiani: e ci basteranno alcuni giorni di vacanza, per
dirci che stiamo bene.
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