domenica 28 agosto 2016

Necessita soccorso urgente

Sir 34,19-21.30-31
Sal 67
Eb 12,18-19.22-24
Lc 14,1.7-14

Abbiamo negli occhi le immagini terribili del terremoto nel Centro-Italia: immagini che spaventano, per la violenza improvvisa della natura; immagini che sorprendono e commuovono per la dedizione di tanti che, in brevissimo tempo, sono accorsi per portare soccorso, per scavare tra le macerie e salvare più vite possibile, per allestire rifugi, per curare, per consolare, per distribuire cibo, vestiti, medicine...

E oggi, la Parola di Dio, come in tutta questa estate, vuole creare in noi un altro terremoto. Quando andiamo a messa, la domenica, ci aspetteremmo sempre un po' di carezze, di dolcezze da Dio. Ci aspetteremmo che ci ringrazi e ricompensi perché siamo lì - siamo così affamati di riconoscimenti! Ci aspetteremmo di sentirci dire che siamo già abbastanza bravi...

In queste domeniche estive, invece, pare proprio che il Signore abbia intrapreso una lotta con noi, che stia cercando di far crollare - come in un terremoto - la nostra convinzione di essere veri cristiani, di essere a posto, di non aver nulla da cambiare, perché Lui ci prende come siamo...
Già: la Parola di Dio ci rivela che Egli ci ama a partire da come siamo, ma non si rassegna a lasciarci come siamo. E' alla conversione che continuamente  vuole spingerci.
Ci rivela sempre che siamo malati e abbiamo necessità di soccorso urgente, come i terremotati, per essere curati, riportati in vita.
Nel libro del Siracide, oggi, c'è una sentenza terribile per quella nostra malattia così diffusa, che arriva a sembrarci l'unica possibile vita. "Per la misera condizione del superbo non c'è rimedio,perché in lui è radicata la pianta del male".
Ma forse il Signore non sta parlando a noi che oggi siamo a messa: sta parlando dei signoroni che si arricchiscono alle spalle dei dipendenti, sicuramente parla ai politici che pensano solo ai loro privilegi e superstipendi pagati con le tasse del popolo, parla ...  a chi, se non a noi, che oggi siamo a messa, ad ascoltarlo?
Quanti di noi, che oggi siamo a messa, passiamo il tempo a cercare su internet notizie negative - spesso false - che accusano gli altri di ogni meschinità e colpa. Oramai è una dipendenza da una droga che avvelena il cuore e ci riempie di rabbia, di odio. E se ne diventa spacciatori, riempiendo facebook. E noi siamo i cristiani che andiamo a messa!
Ascoltiamo nel profondo del cuore la Parola e lasciamo che sia il Signore a fare la radiografia, la TAC del nostro male e che lo sbricioli - come fa il terremoto - visto che, nell'Eucaristia, troviamo già il soccorso immediato per essere guariti.
Partecipare alla messa, ascoltare la Parola e fare la Comunione, è il terremoto e il soccorso immediato che solo può guarirci dalla superbia, il male più diffuso e mortale. Ancora più mortale se siamo convinti di non averlo. 
L'Eucaristia è il banchetto che Gesù condivide - dandoci se stesso da mangiare - con noi che siamo estremamente poveri, ciechi, storpi, zoppi, e che MAI, IN ETERNO, potremo ricambiarlo. Quando partecipiamo a questo Banchetto, necessariamente dobbiamo lasciarci trasformare, a costo di un doloroso terremoto della coscienza, del pensiero, dello stile di vita, delle parole. Un mondo di disperati, di perseguitati, di gente in fuga dalla guerra, di terremotati, di abbandonati, di malati, di gente soffocata dalla solitudine, di disoccupati, di bambini spaccati in due dalle separazioni dei genitori, di giovani prigionieri del gioco e della droga e di un uso insensato del sesso e degli affetti - a cui vergognosamente si dà il sacro Nome di Amore. Un mondo di ingannati dalle menzogne della società e troppe volte dai silenzi e dagli adattamenti della gente di chiesa - di noi che oggi andiamo a messa. Possiamo oggi mangiare il Pane che è Cristo, senza fare almeno un qualche piccolo spazio in noi, nella nostra mente e nel nostro cuore e nelle nostre tasche e nel nostro lavoro e nel nostro divertimento e nel nostro BENESSERE e nel nostro tempo libero, e nelle nostre idee e nelle nostre parole, a tutta questa folla che attende URGENTE SOCCORSO? L'inganno più atroce, nel quale ci piace avvolgerci, come i maiali nella melma, è la menzogna che ormai la crisi economica ci ha resi poveri, mentre lo spreco in tutti i sensi è il nostro stile di vita. 
Gesù, nell'Eucaristia ci dà se stesso da mangiare: chi di noi non può dare un piccolo spazio in se stesso come luogo di accoglienza e di soccorso a chi non ha da ricambiarci?  Eppure avrò anche il ricambio: comincerò a guarire dalla superbia.

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